Terremoto L’Aquila: vietato manifestare contro Berlusconi, la polizia reprime il dissenso, quando passa il Premier

01/08/2009 alle 11:11 | Pubblicato su cronaca, politica | 1 commento
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berlusconi_sul_cantiere_con_la_bandieraUno scontro tra un agente in borghese delle forze dell’ordine e alcuni cittadini aquilani ai quali è stato tolto uno striscione durante la conferenza stampa di Silvio Berlusconi, all’Aquila per innalzare il tricolore su uno dei moduli abitativi del progetto C.A.S.E.

Un funzionario in borghese della polizia ad alta voce dice: “quello che bisogna fare lo decidiamo noi, va bene siamo d’accordo!”. Che arroganza! I mi chiedo come un funzionario pubblico si possa esprimere in questo modo!

La polizia si mette sotto i piedi il sacrosanto diritto costituzionale di manifestare liberamente il proprio dissenso.

E’ evidente ormai che la sopravvivenza in certi posti chiave di chi controlla l’ordine pubblico è legata alla serenità del Premier che non vuole dissensi e proteste. Emblematica la scena della restituzione dello striscione dopo che il corteo governativo era passato. A che punto siamo arrivati!

Prima la bandiera della Protezione civile poi il Tricolore italiano. Silvio Berlusconi è tornato per un nuovo spot per mettere il suo ‘timbro’ sulla ricostruzione abruzzese.

Il premier ha sventolato i simboli sulle nuove case, salendo su un’impalcatura del cantiere di Bazzano, vicino all’Aquila. Operazione in realta’ un po’ difficile, visto che il carrello idraulico sul quale sono saliti Berlusconi, il ‘numero uno’ della Protezione civile e due ingegneri, si e’ subito bloccato. Momenti di attesa e soprattutto di divertimento, con il presidente del Consiglio che ha cominciato a giocare con i comandi del montacarichi per fargli ’spiccare il volo’. Povera Italia!


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