Maurizio Belpietro nuovo direttore del TG1, un’altra vergogna nazionale!

20/05/2009 alle 06:25 | Pubblicato su media, politica | 2 commenti
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Oggi il consiglio di amministrazione della Rai si riunisce per decidere la nomina del nuovo direttore del TG1 e la nomina di 4 vice direttore di rete. E’ da settimane che ormai circola la voce che Maurizio Belpietro, già direttore del “Il Giornale” di Berlusconi e attualmente direttore di Panorama sempre di Berlusconi, sia stato scelto per dirigere il primo TG nazionale di questo Paese.

In piena campagna elettorale Berlusconi sceglie di forzare ulteriormente la mano per occupare definitivamente l’informazione, in tutti quei punti strategici della televisione italiana. Berlusconi nomina sia i direttori delle sue televisioni che quelle delle tv pubblica. Siamo stati abituati per anni a vedere la Rai lottizzata dai partiti, ma per lo meno il Presidente del Consiglio non poteva influire sulle nomine di tutta la televisione italiana. Ed in un Paese dove ormai non c’è più vergogna gli italiani ormai sodomizzati e addormentati, subiranno anche questa ulteriore offesa alla Costituzione. Vergogna!

p.s. Meno male che gliela abbiamo tanto tirata che alla fine hanno scelto un altro, vergognoso allo stesso modo: Augusto Minzolini.

Febbre suina il Governo minimizza perchè siamo completamente impreparati

30/04/2009 alle 12:23 | Pubblicato su ambiente, cronaca, media, politica | 1 commento
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Se negli altri Paesi si corre ai ripari e la Francia chiede addirittura il blocco dei voli da e per il Messico, da noi il Governo minimizza dichiarando addirittura che “il virus si sta dimostrando molto poco aggressivo” – come ha sottolineato ieri il sottosegretario alla Sanità Ferruccio Fazio.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha aumentato il livello di rischio da 4 a 5 ed ha ormai definito come certa la potenziale pandemia che il mondo dovrà affrontare nei prossimi mesi. Anche la Commissione UE ha dichiarato per bocca del commissario Robert Madelin che in Europa “qualcuno morirà a causa dell’influenza. Non è questione di se qualcuno morirà, ma di quanti moriranno. Saranno centinaia, migliaia o decine di migliaia? Non conosciamo le dimensioni di questa pandemia”.

Ma in Messico la reale situazione sta sfuggendo di mano e non solo i dati contraddittori che arrivano dal Governo vengono messi in discussione da molti coraggiosi giornalisti presenti in loco, ma anche l’OMS nutre forti dubbi sui dati reali del contagio sciorinati dal Governo messicano.

In Italia soltanto il sen. Ignazio Marino ha avuto il coraggio di denunciare il forte ritardo che il nostro Paese avrebbe rispetto alla produzione di un vaccino per tutta la popolazione, da tutte le altri fonti sanitarie ufficiali si tende a diminuire l’allarme e a non pre-allertare le strutture ospedaliere.

Perchè sta accadendo questo?

Se in Abruzzo gli sfollati del terremoto con la polmonite che vengono trasportati negli ospedali di Popoli, Chieti e Pescara, vengono visitati e rimandati nelle tende con gli antibiotici – siamo sicuri di poter fronteggiare un eventuale contagio pandemico? Gli stessi ospedali e addirittura gli operatori del 118 non hanno ancora ricevuto istruzioni sul come eventualmente fronteggiare ricoveri di questo tipo. In molti ospedali del centro sud i malati si trovano sulle barelle anche nei corridoi e se davvero accadesse l’irreparabile quali strutture sarebbero adibite al ricovero dei contagiati? Quante sono le dosi di Tamiflu a disposizione degli ospedali? Sarebbe davvero imbarazzante dover citare quante dosi di questo farmaco sono presenti ad oggi presso l’ospedale di Popoli e Pescara, non più di certo di quelle disponibili negli ospedali calabresi.

Per la produzione di un vaccino contro questa influenza occorrono dai 3 ai 4 mesi. E se tra una o due settimane il contagio si dovesse diffondere anche nel nostro Paese?

Nelle prime pagine dei media on line la notiza sulla pandemia lascia il passo al gossip su “nani e ballerine” e anche in tv l’informazione governativa non è da meno. Le altre notizie di distrazione di massa anche in questo caso cercano fortissimamente di distogliere l’attenzione sui reali ritardi organizzativi sul come prevenire le emergenze in questo Paese.

Terremoto L’Aquila: Vauro, Anno Zero, epurato dalla Rai

16/04/2009 alle 05:32 | Pubblicato su media, politica | 1 commento
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Vauro sconta purtroppo l’opposizione al regime di Berlusconi. Gli hanno fatto pagare il peso della verità delle sue vignette. La triste verità di chi non ha fatto nulla per prevenire le morti del terremoto de L’Aquila. Vauro paga l’aver denunciato attraverso le sue vignette l’opposizione ad un sistema di illegalità diffusa che è stato l’unico responsabile di quello che è accaduto a L’Aquila. Chi è genuflesso al potere ha dovuto in maniera evidente colpire un simbolo per dare un indicazione forte a tutti gli altri comunicatori. Masi, uomo di Berlusconi, più volte Segretario Generale della Presidenza del Consiglio e Capo di Gabinetto del Premier, appena approdato alla direzione generale della Rai ha dato un’ottima prova di estrema fedeltà al “ducetto di Arcore”.

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Stasera abbiamo solo un modo per far sentire la nostra opposizione ad un simile provvedimento illiberale e censorio: guardare tutti Anno Zero per dare un segnale forte a chi vorrebbe censurare una delle ultime voci del giornalismo d’inchiesta libero di questo Paese.

Terremoto L’Aquila: Marco Travaglio e i veri sciacalli dell’informazione

13/04/2009 alle 17:09 | Pubblicato su media, politica | 4 commenti
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Travaglio dà un contributo sostanziale per ristabilire la verità dei fatti, a dispetto di tutte le cornacchie stonate  dei giornalisti servi di Berlusconi che  da anni sono “girati a 90 gradi”. Perdonate la battuta volgare, ma quando è troppo è troppo!

Terremoto L’Aquila: Santoro massacrato dagli sciacalli dell’informazione genuflessa davanti a Berlusconi

11/04/2009 alle 05:43 | Pubblicato su media, politica | 53 commenti
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Non si può gridare una voce diversa, non si può sostenere una tesi diversa contro l’omologazione dell’informazione dei media di questi giorni che non osano contestare l’operato del Governo! No! Non si può fare! Se qualcuno pretende di avere spiegazioni rispetto a piani di evacuazione mai previsti, a esercitazioni anti terremoto mai svolte è uno sciacallo. Si piangono i morti e quanti per un Paese che si definisce Occidentale! Troppi davvero!

Non si poteva ricordare agli italiani che lo scorso dicembre Bertolaso aveva minacciato le dimissioni per i previsti tagli alla Protezione Civile. No! Non si poteva dire!

Non si poteva dire che dopo la prima forte scosse alle 23.30 la Prefettura dell’Aquila è stata evacuata e i funzionari se ne sono andati tutti! Mentre invece alla popolazione non è stata data nessuna indicazione. No! Non si poteva dire!

Non si poteva dire che è stato solo un “problema di soldi”! Prevenzione zero perchè non ci sono i soldi! No! Non si poteva dire!

Ma il club di quanti si genuflettono davanti al Premier,  anche questa volta non perde tempo per massacrare coloro che, fuori dal coro, cercano una risposta diversa. Il direttore de “Il Giornale di Berlusconi”, Mario Giordano, si è  lanciato addirittura in una difesa strenua del Premier dicendo che “la Prefettura è crollata solo perchè gli è crollato addosso un altro palazzo”! E nessuno si scandalizza!!!

Perchè a L’Aquila nessuno dopo 5 mesi di scosse ripetute e continue, non ha minimamente previsto la possibilità di programmare un azione di evacuazione preventiva? Perchè non ci si può interrogare su questa domanda? Perchè non si potevano attuare dei piani di azione preventiva e di sgombero per una città che da 5 mesi veniva investita da scosse telluriche continue?

I soccorsi sono arrivati subito e su questo nessuno a nulla da dire, ma rimarrà per sempre il sospetto legittimo di chi pensa che qualcosa si sarebbe potuto fare prima! Molto prima. La pensano così gli abruzzesi e molti molti Italiani, a dispetto di tutti i “soloni” dell’informazione che “leccano il culo” a Berlusconi anche difronte a circostanze così drammatiche come la sciagura che abbiamo vissuto in questi giorni.

In questa situazione, come in altre, che hanno riguardato l’atteggiamento o il comportamento di Berlusconi di fronte a delle emergenze, quello che si contesta a Santoro è il non essersi accodato al coro di quanti hanno “santificato” la figura del Premier come amorevole e premuroso Capo di Governo verso i suoi cittadini. Accondiscendere tacitamente a questo principio vuol dire per loro fare “informazione seria”. Tutto il resto fa schifo.

Nonostante ci siano le immagini della trasmissione che testimoniano come sia andata la discussione in studio, la “parola d’ordine” è dire che “Anno Zero ha attaccato la protezione civile e le forze dell’ordine”. E’ la peggiore disinformazione mirata a screditare chi vuole far emergere le responsabilità e accertare la verità, disinformazione che fa tale “Aldo Grasso” con il suo commento sul Corriere della Sera, definendo il comportamento di Michele Santoro come “abuso di libertà”.  E tante altre autorevoli voci si accodano alle critiche che vengono mosse ad Anno Zero, (non da ultimo lo stesso Fini) tanto che alla fine passerà per forza questo messaggio e cioè che la trasmissione di Santoro voleva solo attaccare la protezione civile: a forza di ripetere il falso alla fine la gente ci crede. Meno male che c’è internet e tutti potranno andare a rivedersi la trasmissione.

Può consolarci soltanto che chi pensa, come Berlusconi, che non ci saranno responsabilità penali – “escludo che le aziende abbiano un dolo”  si è affrettato a dire Berlusconi sulla costruzione dei palazzi fatti di sabbia e creta  si sbaglia di grosso…

leggi anche: ABRUZZO, Falsato il rating sismico

leggi anche: ABRUZZO, a prevenzione Zero

guarda anche:

Terremoto L’Aquila: Marco Travaglio e i veri sciacalli dell’informazione

Obama Sorry 4 Berlusconi

05/04/2009 alle 13:31 | Pubblicato su media, politica | 3 commenti
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Questo slogan è il testo di un mega striscione che è stato srotolato tra la folla in piazza nel centro di Praga, durante il discorso di questa mattina del Presidente americano Obama nella capitale ceca.

Gli unici TG che oggi hanno trasmesso questa sequenza di immagini sono stati il TG3 nell’edizione delle h 14.15 e delle h 19.00 e il TG La7. Il video sta passando nei servizi delle televisioni di tutto il mondo. Anche la Bbc e Cnn hanno inserito queste immagini nei serivizi dei loro corrispondenti da Praga. Eccolo.

tirri2Gli autori dello striscione sono due studenti di ingegneria a Praga per l’Erasmus: Gianpiero Suarato e Antonio Tirri della Federico II di Napoli.  Il primo, di Torre del Greco, studia ingegneria aerospaziale, e il secondo, di Avellino, ingegneria delle telecomunicazioni. Insieme hanno passato il sabato sera tra pennarelli e lenzuoli per esprimere il loro legittimo punto di vista sul comportamento di Silvio Berlusconi.  Grazie ragazzi!

I servi di Berlusconi, cioè i giornalisti allineati ai sui dictat di ieri, sia della tv pubblica che delle sue reti, hanno censurato le immagini. Non è un regime questo? O forse si chiama autocensura? Quando il padrone alza la voce, i servi obbediscono.

Anche così spariscono le notizie. Ma meno male che c’è internet!

Iscrivetevi al gruppo su Facebook creato dagli autori dello striscione.

Scarica la foto per il tuo desktop.


Antonio Di Pietro a Che Tempo che fa

05/04/2009 alle 12:44 | Pubblicato su media, politica | Lascia un commento
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Legge Hadopi anti pirateria via internet, in Francia Sarkozy anticipa quello che vuole fare anche Berlusconi in Italia

03/04/2009 alle 10:07 | Pubblicato su media, politica | 2 commenti
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Ieri sera la Camera dei Deputati francese, l’Assemblea nazionale,  ha votato e approvato il progetto di legge Hadopi “contro la pirateria via internet” – unica al mondo (a meno che nel nostro Paese non arrivi presto ad approvazione il disegno di legge “Carlucci”, l’emendamento D’Alia sul ddl sicrezza e la proposta di legge Cassinelli).

La votazione finale ci sarà  il 9 aprile. Il testo è stato già votato al Senato. La legge è stata fortissimamente voluta da Sarkozy e prevede il filtraggio su tutti i motori di ricerca di tutti i contenuti sottoposti a copyright e diritto d’autore. Tutti gli internauti francesi se la legge sarà approvata definitivamente, saranno costretti a far girare sui loro pc un software spia che segnalerà al provider, tempestivamente, il download di contenuti illegali, ma anche l’uso di software illegali cioè privi di licenza ufficiale. E’  la fine di Youtube e Facebook. Microsoft ringrazia, Google piange.

Se l’IP del cliente sarà pizzicato a scaricare su reti P2P, l’abbonato riceverà a cura del provider prima un’email, poi una lettera ed infine la sospensione di due a dodici mesi dell’accesso a internet.

Una punizione che sarà messa in atto da un’autorità amministrativa,  (Hadopi, Alta autorità per la difesa delle opere e la protezione dei diritti su Internet), cui potranno rivolgersi gli autori, gli artisti e la Siae. Dovranno fornire la lista di indirizzi Ip dei pirati, ottenuta dai fornitori di accesso, e chiedere l’intervento della Hadopi. I colpevoli potranno far ricorso a un giudice.

Il testo di legge è stato approvato da appena 16 deputati presenti in aula, i rappresentanti della Sinistra hanno votato contro.

La proposta di legge approvata, affermano, è impraticabile e costosa, soprattutto per i cittadini e per l’installazione del software spia per dimostrare la  buona fede di chi accede a internet.

La scarsa partecipazione al voto è un segnale del forte malessere della maggioranza di centro destra su questo provvedimento.

Ma alcuni emendamenti, come quello che esenta i pirati dal pagare il canone in caso di sospensione, provocheranno veri guai: in Francia, come in Italia, l’Adsl è offerta insieme a telefono e televisione e i fornitori di accesso, già poco entusiasti della legge, dovranno calcolare i prezzi di ogni servizio, cosa che oggi non avviene. Dopo l’approvazione all’Assemblea nazionale, la legge dovrà essere riesaminata da una commissione composta da deputati e senatori prima del varo definitivo.

Poi ci saranno ancora due scogli. Il primo interno: il Consiglio costituzionale dovrà pronunciarsi sulla liceità di tagliare una linea Internet con un semplice atto amministrativo. Il secondo esterno: il Parlamento europeo vorrebbe iscrivere Internet tra i “diritti fondamentali” dei cittadini e se così sarà la legge francese diventerà inapplicabile. In ogni caso, viste le difficoltà tecniche, la normativa non entrerà in vigore prima del 2011.

Grillo 168 il conflitto d’interesse nella stampa italiana

24/03/2009 alle 20:49 | Pubblicato su media, politica | Lascia un commento
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Elezioni europee Berlusconi dice NO alla campagna informativa del Parlamento Europeo

24/03/2009 alle 08:41 | Pubblicato su media, politica | Lascia un commento
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Il 17 marzo  scorso è stata presentata la campagna informativa del eup09_it_rgbParlamento Europeo in vista delle elezioni che si terranno dal 4 al 7 giugno in tutti i paesi dell’UE.  Più di 375 milioni di persone saranno chiamate alle urne in tutti i ventisette Paesi membri: si tratta della “più grande partecipazione democratica al mondo”, come ha sottolineato il direttore generale della DG informazione del Parlamento Europeo, Francesca Ratti.

Ecco perché, soprattutto in un momento così delicato a livello mondiale, le consultazioni elettorali della prossima estate assumono un rilievo straordinario. La presentazione della campagna informativa è stata curata dai Vice-presidenti responsabili per la comunicazione Alejo Vidal-Quadras (PPE, Spagna) e Mechtild Rothe (PSE, Germania).

Le politiche intraprese a Bruxelles hanno un forte impatto sulla vita concreta del cittadino – ha spiegato Vidal-Quadras – ecco perché la scelta di ogni singolo votante può influenzare direttamente la sua quotidianità“. Da qui la decisione di basare la campagna informativa sulla parola “scelta”, per restituire al cittadino la centralità che gli spetta.

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La campagna, dal titolo “usa il tuo voto”, è stata studiata dalla società Scholtz and friends di Berlino, ed è basata su un’idea centrale: che votando per il Parlamento europeo, in realtà, gli elettori hanno la possibilità di pesare in scelte importanti per la loro vita quotidiana: ad esempio per quanto riguarda l’energia, la sicurezza, l’immigrazione, e la sicurezza alimentare e gli Ogm, l’informazione dei consumatori, la crisi finanziaria. Grandi pannelli o sculture indicheranno le diverse alternative su cui i cittadini potranno pronunciarsi attraverso il voto dei gruppi politici e dei candidati che sostengono l’una o l’altra opzione.

Ogni pannello contiene una domanda e illustra le varie risposte possibili. Alla domanda “Quale energia vogliamo?” si può rispondere in quattro modi diversi (solare, eolico, nucleare e fonti fossili); il quesito su quante informazioni vanno messe sulle etichette alimentari presenta due opzioni: un pollo in un involucro di cellophane senza etichetta, e uno con indicazioni dettagliate su ingredienti, scadenza, provenienza, valori nutrizionali, raccomandazioni igieniche. Per  capire quale sia la risposta da dare alla crisi si dovrà optare per un leone o un gatto, chiedendosi “Fino a che punto dovremmo domare i mercati finanziari?”. Anche i soldi e dove finiscono sono importanti e quindi una pila di libri, un trattore e un radar, stanno a indicare se i soldi dovrebbero essere spesi maggiormente in cultura e ricerca, agricoltura o sviluppo tecnologico. Tre mele, ognuna con un bollino diverso (agricoltura biologica, convenzionale e geneticamente modificata) illustrano le scelte possibili circa il modo in cui coltivare il nostro cibo.

Tra le scelte più innovative una choice box, una sorta di scatola multimediale delle dimensioni di una stanza dove gli elettori potranno registrare i loro punti di vista.

Tra i video realizzati verrà effettuata una selezioni che verrà proiettata quotidianamente, a Bruxelles, sullo schermo esterno del box,  e trasmessa su Europarl.tv e Youtube.

Il Governo italiano ha deciso di non sostenere la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa dall’emiciclo di Strasburgo.

In un comunicato dal ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi, che ha definito la campagna “inadeguata”,  ha annunciato che il governo non l’avrebbe sostenuta e ne avrebbe pensata anzi un’altra, di propria iniziativa, “diversa e più appropriata”.

Insomma altri soldi pubblici di tutti i cittadini che saranno spesi da Berlusconi per creare una campagna pubblicitaria ad hoc per l’Italia, siamo proprio curiosi di sapere chi sarà la società di comunicazione che sarà incaricata di realizzarla. E non dimentichiamoci dei quasi 400 milioni di euro buttati per non accorpare la data del referendum alle elezioni europee!

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